Cancelliere Palpatine: Chiunque conquisti il potere ha paura di perderlo, anche i Jedi.
Anakin: I Jedi usano il potere per fare del bene.
Cancelliere Palpatine: Il concetto del Bene è un punto di vista. I Jedi e i Sith sono simili sotto quasi tutti gli aspetti, inclusa la ricerca di un sempre maggior potere.
Anakin: I Sith traggono il loro potere dalle passioni, sono egocentrici, pensano solo a se stessi.
Cancelliere Palpatine: E i Jedi non lo fanno?
Anakin: I Jedi sono altruisti, si interessano solo agli altri.
(Star Wars: La Vendetta dei Sith)
Le parole di questo breve dialogo tra il tormentato Jedi Anakin Skywalker e il Cancelliere Palpatine, estratto dall’Episodio III, riassume perfettamente una della basi della saga, ovvero la contrapposizione tra Jedi e Sith. Il signore dei Sith afferma che i due ordini “sono simili sotto quasi tutti gli aspetti”, mentre il giovane jedi controbatte dicendo che essi sono invece totalmente opposti: gli uni sono altruisti, gli altri egocentrici, gli uni usano il potere per il bene e gli altri, è sottinteso, lo usano per il male. Diamo un rapido sguardo ai codici di entrambe le correnti filosofiche dell’universo di George Lucas:
La contrapposizione è evidente, i due ordini sono opposti, quasi speculari ma è vero anche ciò che dice il Cancelliere, cioè che i due sono anche molto simili. “Solo un Sith vive di assoluti” dice il maestro Obi-Wan Kenobi al suo apprendista in uno dei momenti più drammatici del film, ma il “Fare o non fare. Non c’è provare” di Yoda nell’Episodio V non è forse un assoluto? I Jedi e i Sith sono più simili di quanto i primi vogliano ammettere e questa ne è una prova quasi schiacciante.
DALLA GRECIA CON FURORE
Questo rapporto di contrapposizione e similitudine tra Jedi e Sith ha un forte collegamento con due filosofie che hanno dominato l’età ellenistica e che sono, come anticipa il titolo dell’articolo, lo Stoicismo e l’Epicureismo, con le quali è possibile fare interessanti riflessioni.
IL SAGGIO STOICO
Lo Stoicismo affermava che saggio è colui che si eleva al di sopra delle passioni e delle emozioni, assumendo un atteggiamento di costante e coerente impassibilità (apàtheia) che nulla può piegare, derivante dall’adesione completa al lògos, principio attivo che compenetra, organizza e trasforma perennemente il mondo. Egli è un tutt’uno con il lògos, pertanto indifferente a tutto ciò che c’è al di là di esso e dunque libero, non di fare ciò che vuole, ma di accettare che ciò che avviene dipende da qualcosa a lui superiore e dunque esserne cosciente. Il riconoscimento di questa razionalità universale lo spinge a vedere ogni essere umano come suo simile e ciò si traduce nel riconoscimento e rispetto di doveri quali quelli della famiglia, degli amici e della società.
IL SAGGIO EPICUREO
Gli epicurei sostenevano invece che il saggio è colui che soddisfa i propri bisogni naturali e necessari, ricerca il piacere inteso come assenza di dolore (aponìa) e assenza di turbamento (atarassìa) tanto nel corpo quanto nell’anima. È colui che è padrone di sé perché controlla le passioni e le emozioni, che ripone in se stesso e in nessun altro la causa degli eventi che lo riguardano e che deve bastare a se stesso, non per questo però vive isolato, ma in piccoli gruppi di eletti come lui.
TANTI JEDI, POCHI SITH
Dalle descrizioni fornite in precedenza è facile capire quale filosofia si accosti di più a quella Jedi e quale a quella Sith. Il Jedi è il saggio stoico, colui che è impassibile a ciò che accade perché in armonia con il lògos, ovvero con la Forza, che, come dice Obi-Wan al giovane Luke, “è quella cosa che dà ai Jedi la possanza, è un campo energetico creato da tutte le cose viventi. Ci circonda, ci penetra, mantiene unita tutta la galassia”. La Forza è un’entità che penetra ogni cosa, le infonde vita e la controlla, è ciò che permette ai Jedi di porsi al di sopra della passioni e di riconoscere i loro doveri verso gli altri e la società.
Il Sith è invece il saggio epicureo che domina le sue passioni e le sue emozioni, le soddisfa in modo da non esserne soffocato e le usa per dominare se stesso e gli eventi, è individualista ma riconosce l’appartenenza ad un gruppo molto ristretto di eletti. Quest’ultimo concetto rievoca fortemente la famosa “regola dei due“, secondo la quale un signore dei Sith poteva avere solo un’apprendista, appunto un eletto, destinato a raggiungere spesso e volentieri un potere superiore a quello del suo maestro.
IL CONCETTO DELLA MORTE: VISIONE STOICA DEI JEDI E VISIONE EPICUREA DEI SITH
Un’altra similitudine tra Jedi e Sith con Stoici ed Epicurei può essere riscontrata analizzando il concetto della morte per questi gruppi. Gli stoici vedevano il mondo come costituito da due parti: un principio passivo costituito dalla materia e uno attivo, predominante, costituito appunto dal lògos, che è pneuma, soffio che anima le cose, principio vitale presente ovunque che fa vivere e tiene unito ed è il fine ultimo di tutte le cose, la Forza appunto. Costituisce tanto l’universo quanto il singolo uomo e quando entrambi concludono il loro ciclo, si dissolvono in una conflagrazione generale in cui tutte le cose si risolvono in questo soffio, ovvero si uniscono alla Forza.
Gli epicurei hanno una visione simile ma forse più materialista. Per loro tutto è atomo, tutto è composto da atomi indivisibili che si muovono nel vuoto incessantemente formando nuovi mondi. Essi vedevano anche l’anima costituita da questi atomi sottilissimi che nel momento della morte si disgregavano, dissolvendo l’anima stessa dopo il corpo. Sapendo ciò, si ha il controllo e il potere. Questi atomi non sono altro che i midichlorian, che, stando al racconto del Cancelliere, con la Forza possono essere manipolati per creare la vita.
Insomma similitudini e contrapposizioni non mancano tra le due filosofie e tra i due ordini e in mezzo a tutto questo si pone lo Scetticismo di Han Solo e di chi come lui crede che tutto questo non sia altro che un mucchio di idiozie.
Han Solo: Le strane religioni e le loro antiche armi contano poco contro un folgoratore al fianco!
Luke Skywalker: Non hai fede nella Forza, non è vero?
Han Solo: Ragazzo, io ho girato la galassia in lungo e in largo, ho visto un sacco di cose curiose, però non ho visto niente che mi abbia convinto che esiste un’unica onnipossente “Forza” che controlla tutto quanto! Nessun campo di energia mistica controlla il mio destino. Sono soltanto dei semplici trucchi e delle idiozie.
Ma si sa che con il tempo tutto può cambiare (soprattutto le opinioni).
Rey: I Jedi esistevano?
Han Solo: È quello che mi chiedevo anch’io un tempo, pensavo fosse un mucchio di superstizioni. Un potere magico che tiene insieme il bene e il male, il Lato Oscuro e la luce? La cosa assurda è… Che è vero. La Forza, i Jedi… Tutto. È tutto vero.
PER CONCLUDERE…
I veri fan di Star Wars sanno che c’è ben altro oltre Jedi e Sith nell’ampio universo della saga e che riflessioni del genere possono essere fatte benissimo con altri ordini come quello delle Sorelle della Notte e i Jedi Grigi. Concludendo, se questo articolo vi è piaciuto e l’avete trovato interessante condividetelo con i vostri amici e lasciate un commento.
Che la Forze sia con voi!