In un precedente articolo (qui) abbiamo parlato delle lezioni che è possibile imparare dal protagonista dell’anime e manga giapponese Boku no Hero Academia, Izuku Midoriya. Si era fatto cenno allora anche alle similitudini tra Izuku, nel manga anche detto Deku, e il protagonista di un’altra serie conosciutissima che ha compiuto l’anno scorso 20 anni, ovvero Naruto.
In questo nuovo articolo, andremo a parlare di ciò che è possibile imparare da Naruto Uzumaki, protagonista dell’omonima serie, ma prima, per quei pochi che non hanno avuto il piacere di leggere il manga né di vedere l’anime, qualche piccola informazione.
NARUTO DI MASASHI KISHIMOTO
Naruto è un manga scritto e disegnato dall’autore Masashi Kishimoto, pubblicato per la prima volta nel 1999 sulla rivista Weekly Shōnen Jump di Shūeisha. È composto da 700 capitoli racchiusi in 72 volumi, da cui sono state tratte due serie anime intitolate Naruto e Naruto: Shippuden. Dalle serie sono inoltre stati tratti altri media come romanzi, film e videogiochi per diversi piattaforme.
Naruto è al terzo posto tra le serie anime e manga più conosciute con oltre 250 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Il manga è infatti stato tradotto in diverse lingue e continua, a distanza di 20 anni, ad essere molto apprezzato e a rimanere nelle classifiche dei manga più letti e conosciuti.
LA TRAMA
La storia segue le avventure di Naruto Uzumaki, un ragazzino di 12 anni, ninja del Villaggio della Foglia che sogna di diventare un giorno Hogake, il ninja più importante del villaggio. Naruto vive l’infanzia solo e all’insegna dell’emarginazione e della discriminazione. Egli è infatti orfano di entrambi i genitori e isolato dagli abitanti del villaggio che lo vedono come una minaccia a causa della Volpe a Nove Code detta anche Kurama, uno dei nove cercoteri, che è stato sigillato dentro di lui poco dopo la sua nascita e che aveva causato la quasi distruzione del villaggio. Naruto viene a scoprire la sua storia poco alla volta durante le sue avventure, in cui lotta per affermarsi e farsi accettare, passando dal combinare guai per tutto il villaggio a concentrare le sue forze nell’allenamento per raggiungere il suo sogno, attraversando numerose sfide, lotte e combattimenti e facendo molti sacrifici.
La storia si divide in due archi narrativi, corrispondenti alle due serie anime realizzate. Il primo segue le avventure di Naruto fino alla partenza con il maestro Jiraya per un allenamento speciale e si concentra sul tentativo del protagonista di redimere il suo compagno di team, nonché amico, Sasuke Uchiha e di convincerlo a non lasciare il villaggio per seguire il suo ideale di vendetta contro il fratello. Il secondo arco invece parte dal ritorno del giovane ninja, ormai adolescente, al Villaggio della Foglia e della lotta contro l’organizzazione Alba che sta catturando tutte le forze portanti, i cercoteri, per distruggere tutti i villaggi.
NARUTO UZUMAKI
Lo conosciamo nella prima parte del manga e dell’anime come un ragazzino biondo e con gli azzurri dal carattere vivace, che cerca in tutti i modi di attirare l’attenzione, combinando guai per tutto il villaggio come imbrattare i volti scolpiti dei precedenti Hokage. Inizialmente si presenta come un giovane ninja carente che non riesce ad eseguire le tecniche più semplici come la moltiplicazione del corpo, concentrandosi invece ad inventare tecniche inutili e imbarazzanti come la tecnica dell’erotismo per poi migliorare e diventare uno dei ninja più forti. I primi con cui stringe un rapporto sono il suo maestro Iruka Umino che lo salva da un attacco e il terzo Hokage, uno dei pochi a conoscere la sua vera storia.
Naruto è infatti il figlio di Minato Namikaze e Kushina Uzumaki. Il padre era il quarto Hokage del Villaggio della Foglia, uno dei ninja più forti che siano mai esistiti, detto anche Lampo Giallo della Foglia per la sua tecnica che gli permetteva di spostarsi ad una grande velocità, tanto da non essere visto. La madre invece era la precedente forza portante del demone Kurama. Entrambi si sono sacrificati per salvare il figlio e il villaggio dalla distruzione. Naruto è cresciuto all’oscuro di tutto ciò, isolato e discriminato senza capirne il reale motivo fino a quando lo scopre nel corso delle sue avventure.
Naruto è fisicamente come il padre ma caratterialmente come la madre, nonostante la sofferenza, si è sempre dimostrato solare, esuberante e aperto nei confronti di tutti, riuscendo a legare con diverse persone come i membri del suo team Sakura Haruno e Sasuke, i suoi maestri Jiraya e Kakashi e molti altri e a farsi voler bene come con la Volpe a Nove Code.
COSA PUO’ INSEGNARE NARUTO?
Alla luce di quanto sinteticamente detto, è possibile già intuire cosa Naruto possa insegnare ai suoi lettori ma cerchiamo di concretizzare in punti.
1. CREDERE IN SÉ STESSI
Questo è letteralmente il tema centrale della sigla italiana cantata da Giorgio Vanni intitolata proprio Io credo in me e costituisce la prima lezione che è possibile imparare da Naruto, ossia credere sempre in sé stessi. Naruto lo dimostra più volte nel corso della sua storia, nonostante ciò che gli altri dicono o pensano di lui, che sia un buono a nulla o una minaccia, nonostante gli insulti e i pestaggi gratuiti, non si è mai lasciato abbattere, ha anzi combattuto più duramente per dimostrare a tutti di potercela fare, credendo nelle sue capacità e nel suo sogno di diventare Hogake.
Naruto è l’esempio che bisogna credere in sé stessi e lottare per ciò in cui si crede con tutte le proprie forze, due tratti caratteristici anche di Izuku Midoriya, protagonista dell’anime e magna di cui si è parlato all’inizio di questo articolo, My Hero Academia, in giapponese Boku No Hero Academia. Essendo nato senza un Quirk, ovvero senza un potere in un mondo di persone dotate di straordinarie abilità, e con il sogno di diventare l’eroe più forte sulla scia del suo idolo All Might, anche Izuku ha dovuto lottare per affermarsi e farsi accettare, non smettendo mai, nonostante le angherie e le vessazioni, di credere in sé e nel suo sogno di diventare un eroe.
2. NON ARRENDERSI MAI
Va da sé che credere in sé stessi sia strettamente collegato con il non arrendersi mai. Sia Naruto che Izuku non gettano mai la spugna davanti ad un ostacolo, al contrario combattono per abbatterlo e anche quando falliscono, si rialzano e continuano a combattere.
Naruto non si arrende quando fallisce nell’ eseguire la tecnica della moltiplicazione del corpo, continuando a provare fino riuscirci perfettamente, anche meglio degli altri compagni di accademia; non si arrende quando cerca di riportare a casa Sasuke come aveva promesso alla compagna di team Sakura ma lui rifiuta; non si arrende quando non riesce le prime volte a controllare la Volpe a Nove Code e arriva a farcela diventandoci amico e così via. Allo stesso modo Midoriya non si arrende mai, nonostante la sua condizione di senza Quirk, a inseguire il suo sogno e una volta ottenuti i poteri da All Might, non si arrende nonostante la difficoltà a controllarli, arrivando a combattere fino a rompersi tutte le ossa del corpo.
3. IMPEGNARSI AL MASSIMO
Credere in sé stessi e non arrendersi mai non sono sufficienti se si vuole raggiungere un obbiettivo, Naruto e Izuku dimostrano anche che bisogna impegnarsi al massimo. Non importa se ci vorranno giorni, mesi o anni, bisogna impegnarsi con costanza e al massimo delle proprie possibilità. Naruto lo fa quando deve imparare la tecnica del Rasengan, Izuku quando deve prepararsi per l’esame di ammissione alla U.A, in entrambi i casi i due protagonisti arrivano a svenire per lo sforzo. Ciò non vuol dire che sia necessario arrivare al limite ma che non bisogna risparmiarsi, se si vuole raggiungere l’obbiettivo prefissato.
4. NON GIUDICARE DALLE APPARENZE
Una delle caratteristiche peculiari di Naruto è che non ha mai giudicato qualcuno dalle semplici apparenze. Un esempio lampante è quello di Gaara, figlio del quarto Kazekage del Villaggio della sabbia nonché forza portante del cercoterio ad una coda, il demone tasso Shukaku.
Gaara è vissuto come Naruto isolato e odiato da tutto il suo villaggio, persino i fratelli maggiori Kankuro e Temari lo temevano e lo zio tentò di assassinarlo rimanendo a sua volta ucciso nel tentativo. Tutto ciò ha portato Gaara a sviluppare, a soli 12 anni, una personalità aggressiva e sanguinaria, estremizzata dalla privazione del sonno a cui il demone tasso lo sottoponeva. Quando giunse al villaggio della Foglia per l’esame genin, ebbe uno scontro con Naruto che dopo averlo conosciuto e aver scoperto che anche lui era una forza portante, gli ha offerto la sua amicizia e lo ha incoraggiato a cambiare, andando oltre le voci di corridoio sentite e l’aura di pericolo che il giovane ninja della sabbia emanava.
Insomma non bisogna mai giudicare il libro dalla copertina, insegnamento che si trova anche in My Hero Academia come spiegato nel relativo articolo (qui).
5. LAVORARE IN SQUADRA
Il detto dice che “l’unione fa la forza” e questo è il quinto insegnamento che si può trarre da Naruto. Ci sono cose che si possono fare da soli ma occorre anche saper lavorare in squadra, il che significa mettere le proprie abilità a disposizione del gruppo per raggiungere un obbiettivo comune condiviso, fare in modo che ci sia fiducia e stima reciproca tra i membri perché il successo di uno costituisce il successo dell’intero gruppo e soprattutto fare in modo che il gruppo sia unito. Oggi tutto ciò prende il nome di Team Working e Team Building che costituiscono la prima lezione impartita dal maestro Kakashi Hatake al Team 7 composto da Naruto, Sakura e Sasuke, attraverso la prova dei campanelli. Il neo costituito gruppo di giovani ninja doveva riuscire a sottrarre al maestro dai capelli d’argento un paio di campanelli appesi ai suoi pantaloni, i tre ci provano singolarmente fallendo miseramente, tanto che Naruto finisce in punizione senza pranzo, ma imparano comunque la lezione poiché alla fine Sakura e Sasuke condividono il loro con lui, iniziando così inconsciamente a sviluppare il senso di squadra.
IN CONCLUSIONE
Queste 5 lezioni sono solo 5 dei tanti insegnamenti che è possibile trovare in Naruto che per 20 anni ha accompagnato milioni di ragazzi e ragazze in tutto il mondo e continua a farlo con il suo sequel, scritto e disegnato sempre dal mangaka Masashi Kishimoto, pubblicato da luglio 2019, Boruto: Naruto Next Generation.
Boruto: Naruto Next Generation è lo spin-off e sequel di Naruto, segue le avventure della nuova generazione di ninja del Villaggio della Foglia, i figlii di Naruto e gli altri. Qui ritroviamo un Naruto adulto, alle prese con i problemi legati all’essere Hokage e padre di due bambini Boruto, da cui il manga e anime prende il nome, e Himawari, avuti da Hinata Hyuga, da sempre innamorata di lui e divenuta sua sposa. In questo spin-off è possibile individuare altri insegnamenti legati non più alla sfera adolescenziale di crescita ma a quella genitoriale e dell’età adulta che saranno aggetto di un futuro prossimo articolo.