Disney ha fatto un regalo per natale ai fan abbonati al suo servizio di streaming, rendendo disponibile sulla piattaforma Disney+ il 25 dicembre il nuovo film Pixar Soul – Quando un’anima si perde. Il nuovo film di animazione della Casa di Topolino è stato apprezzato sia dal pubblico che dalla critica, dimostrando di essere un racconto profondo e psicologico di speranza e consapevolezza.
In questo articolo, parliamo del film Soul che spinge a riflettere sul senso della vita e su noi stessi. Attenzione agli spoiler! Se non avete visto il film, non proseguite nella lettura!
IL VERO SCOPO DELLA VITA E’ VIVERE
Joe Gardner è un uomo sulla quarantina, insegnante di musica delle medie, che ha inseguito per tutta la vita il sogno di suonare in una Jazz Band. Per uno sfortunato incidente, accaduto proprio il giorno del suo desiderato ingaggio, muore e si ritrova come anima nel fantomatico “altro mondo”. Non volendo “passare oltre”, fugge e finisce nell’“ante-mondo”, il mondo delle anime non ancora nate. Joe si finge un mentore e viene assegnato all’anima n°22.
22 è una delle prime anime ad essere state create, ha avuto centinaia di mentori prima di Joe come lo psicologo Jung, Madre Teresa, i presidenti USA Lincoln e Washington. Nessuno di loro è riuscito a far trovare a 22 la sua “scintilla”, ovvero quella cosa che spinge a vivere. La giovane anima la troverà per caso, per un incidente che la porta a finire nel corpo di Joe mentre il professore finisce in quello di un gatto.
Vivendo la vita di Joe, 22 sperimenta piccole cose come mangiare una fetta di pizza, parlare con il barbiere, ascoltare la musica di un musicista della metro e godere della bellezza del sole tra gli alberi e delle foglie mosse dal vento. In questo modo sblocca, dopo millenni, il suo pass per la terra perché ora è pronta.
Nella loro rocambolesca avventura, sia 22 che Joe imparano qualcosa su loro stessi. 22 impara ad andare oltre i suoi pregiudizi e le sue paure. La piccola anima, pur non avendo mai vissuto, riteneva infatti che la terra fosse un posto orribile pieno di cose negative e senza senso. In verità, 22 aveva paura di non essere all’altezza della vita e di non essere in grado di trovare la sua “scintilla”, il suo scopo. Joe invece realizza che era talmente concentrato nel raggiungere il suo sogno che non stava vivendo a pieno la sua vita.
Il messaggio per entrambi e per il pubblico è che il vero scopo della vita è vivere, è godere delle piccole e semplici cose come mangiare un buon pezzo di pizza, ascoltare della buona musica, sentire l’acqua del mare bagnare i propri piedi, ammirare il sole nel cielo, fare ciò che si ama perché ci rende felici, indipendentemente da tutto.
Non c’è nessuno scopo unico e ultimo da trovare e perseguire per vivere. Jerry, uno dei responsabili dell’“ante-mondo”, lo dice a Joe quando il musicista chiede di sapere quale sia lo scopo di 22 e l’essere quantico risponde che non si è mai trattato di uno scopo. L’unica ragione di vita, l’Ikigai giapponese, è la vita stessa, è vivere a pieno ogni momento.
SODDISFATTO UN BISOGNO SE NE GENERA UN ALTRO
Il filosofo Schopenhauer sosteneva che la vita dell’uomo consiste nel soddisfare dei bisogni, delle mancanze che se non sono soddisfatte generano sofferenza.
Joe Gardner in Soul sembra confermare questa visione, insegue per una vita il suo bisogno, il suo desiderio senza mai riuscire a raggiungerlo. Ciò genera in lui sofferenza e dolore poi però il musicista riesce a realizzarlo, suona nella Jazz Band di una grande artista. Alla fine della sua agognata performance, il professore di musica realizza che non è come lo aveva sempre sognato e si sente vuoto e perso.
Cosa resta dopo che si è raggiunta la meta ultima? Schopenhauer avrebbe risposto che soddisfatto un bisogno se ne genera un altro, altra mancanza altra sofferenza. Quindi che senso ha vivere con i paraocchi? Dopo cosa resta?
VIVI OGNI GIORNO COME SE FOSSE L’ULTIMO
Seneca diceva nel Brevitate Vitae che la vita è breve perché noi la sprechiamo compiendo scelte sbagliate e inutili. La vita può interrompersi in ogni momento per qualsiasi motivo. Joe in Soul cammina col telefono all’orecchio senza accorgersi di ciò che ha intorno. Sarebbe potuto morire sepolto sotto una pioggia di mattoni o investito da un auto mentre attraversa la strada, invece cade in un tombino. Un causa banale, dovuta ad una scelta sbagliata, quella di parlare al telefono ma soprattutto di essere cieco e sordo nei confronti nella vita stessa.
ANIME IN PENA
Nella sua avventura in Soul, Joe fa la conoscenza di un gruppo di anime che si fa chiamare Mistici senza frontiere. Si occupano di aiutare le anime perse a ritrovare la strada maestra. Si tratta di tre anime appartenenti a tre persone vive che, tramite la meditazione, entrano nella dimensione che si trova tra il reale e lo spirituale.
È quella dimensione in cui si entra quando ci si lascia trasportare dalla propria passione, dal proprio lavoro o semplicemente da ciò che si sta facendo. Ma tra le anime di chi si è abbandonato mentre suona, recita o gioca a palla canestro, ci sono anche anime dalle sembianze di creature oscure e sofferenti.
Spartivento, il leader di questo gruppo di volontari mistici, spiega che si tratta delle anime di tutte quelle persone che non riescono a liberarsi dalle proprie ansie e ossessioni, perdendo il contatto con la vita. Ci viene mostrato come esempio, l’anima di un consulente assicurativo. L’uomo era talmente preso da proprio lavoro, dal dover fare affari, che stava sprecando la vita davanti al pc del suo ufficio. Le tre anime volontarie aiutano l’anima del consulente a ricongiungersi con il proprio corpo. L’uomo in giacca e cravatta si alza dalla scrivania come colto da un’illuminazione e urlando che è vivo scaraventa giù dalla scrivania il pc e i documenti, sotto lo sguardo stupito dei colleghi dell’ufficio.
Questa scena è molto significativa perché mostra come la società con i suoi ritmi incessanti e frenetici crei delle vere e proprie anime in pena. Persone infelici che si dimenticano della loro scintilla, del vero senso della vita.
Freud sosteneva che la ragione di fondo dell’infelicità dell’uomo sta nel fatto che lui scambia parte delle sue possibilità di essere felice con quel po’ di sicurezza che l’ordine sociale gli garantisce. In altre parole, la società spinge l’uomo a fare una scelta. Tale scelta consiste nel sacrificare la propria scintilla per avere un po’ di stabilità nella vita che non corrisponde necessariamente alla felicità e alla tranquillità.
Non solo ma quelle anime oscure e sofferenti, sono anche tutte quelle persone che lasciano che ansie e paure prendano il sopravvento. Quelle persone che lasciano che ansie e paure che si trasformino in ossessioni come l’essere magri, il possedere un determinato oggetto, il raggiungere un certo numero di like.
NOI COSTRUIAMO I NOSTRI DEMONI
Ad un certo punto in Soul, 22 diventa una di quelle creature oscure presentate dai Mistici senza frontiere. La piccola anima non nata lascia che le sue paure prendano il sopravvento trasformandola in un’ombra di polvere e sofferenza. Joe la insegue e quando la raggiunge, 22 lo inghiottisce.
Al suo interno, 22 sta piangendo, circondata da volti che le ripetono frasi come “sei disonesta, prendi solo decisioni sbagliate, non sei saggia e non ce la farai mai”, “nessuno vorrà mai starti accanto”, “tu sei l’anima meno degna di nota”, “non troverai mai la tua scintilla”. Sono i volti dei tanti mentori che 22 ha avuto che parlano con la sua voce e tra loro c’è anche Joe. Questa è una scena dal forte carattere psicologico.
Freud nella sua teoria psicoanalitica sosteneva che la mente fosse divisa in livelli che vanno dal meno profondo al più profondo. Questi sono l’Io, l’Inconscio e il Subconscio. L’Io corrisponde alla coscienza, o meglio la parte cosciente della mente, che lo psicologo austriaco descriveva come un campo di battaglia tra forze potenti in conflitto tra loro. Svevo nel suo romanzo Una Vita descrive la coscienza come un labirinto di tortuosità indistricabili, di sogni, velleità e momenti di lucidità.
Tutto questo per dire che ciò che vediamo è la coscienza di 22 in cui combattono le sue forze consce ed inconsce. È da notare che tali forze hanno il volto dei suoi ex mentori e la sua voce, in particolare Joe compare tra di loro dicendole “non sono scopi idiota, fanno parte della vita, sei una perdita di tempo, hai ottenuto il pass solo perché eri nel mio corpo, ecco perché hai rovinato ogni cosa perché tu non hai nessuno scopo”. Le parole del Joe della coscienza di 22 si riferiscono a quanto è successo sulla terra quando la piccola anima era nel corpo del musicista.
Attraverso lui ha trovato la sua voglia di vivere, ha capito che poteva essere semplicemente brava a camminare o guardare il cielo. Joe le ha detto che quelli però non erano scopi ma era semplicemente vivere. Qui 22 ha raggiunto una consapevolezza che Joe ancora non aveva raggiunto ma ha lasciato che le sue ansie e paure lo mettessero in dubbio. Non solo ma nella sua mente 22 ha deformato le parole del suo mentore in qualcosa che non sono. Il professore infatti, benché focalizzato solo sul suo obbiettivo, non le ha mai detto che era un’idiota o che era una perdita di tempo e tutto il resto.
Ciò porta a supporre che 22 abbia deformato anche le parole degli altri mentori fino a farle diventare delle convinzioni ossessive. “non sono niente”, “inutile”, “devo solo riempire l’ultima casella” sono tutte ossessioni che l’hanno portata alla fine a distaccarsi dalla realtà.
In pratica 22 ha creato i suoi stessi demoni, come spesso accade alle persone senza che nemmeno se ne accorgano, inconsciamente.
ESSERI QUANTICI A LINEA CONTINUA
In Soul, facciamo la conoscenza di alcuni personaggi dall’aspetto particolare. Si fanno chiamare Jerry e si presentano come “congiunzione di tutti i campi quantizzati dell’universo, assumo una forma accessibile al modesto cervello umano”. In altre parole, sono esseri inter-dimensionali e appaiono come disegni realizzati con la tecnica della linea continua. La tecnica del disegno a linea continua è tipica degli stati meditativi indotti. Si tratta di un tipo di disegno che si basa sulla creatività libera e il completo abbandono. La sua caratteristica è infatti quella di creare uno stato di coscienza rilassato.
Nel film si fa riferimento alla meditazione con le anime dei Mistici senza frontiere. Si intende un processo attraverso il quale si abbandona la dimensione del reale e del concreto per entrare in quella spirituale.
Insomma la scelta in Soul di rappresentare i responsabili dell’al di là in questo modo non è un caso. Quella del disegno a linea continua è un’arte che si basa proprio su questo abbandono, sul lasciare libera la mente di scorrere e creare.
PER CONCLUDERE
Soul è un film adatto sia per i bambini che per gli adulti. Chi ha qualche anno di più può leggerci dentro qualcosa di più profondo. Chi ha qualche anno di meno invece può semplicemente divertirsi con 22 e Joe nelle loro disavventure.
Si innesta sul filone di cui fanno parte film come Inside Out che affrontano tematiche profonde come le emozioni, l’introspezione, la coscienza con un linguaggio leggero e comprensibile. Si tratta di film che fanno riflettere su sé stessi e la vita, incentrati sulla consapevolezza di ciò che si è, che si vuole e che si sta facendo. Non solo ma film come Soul fanno riflettere sulla speranza che tutti possono trovare la loro “scintilla” in qualunque momento, che è possibile uscire dai momenti bui, dai nostri involucri di polvere scura, che è possibile raggiungere i propri sogni e i propri obbiettivi ma nel frattempo non bisogna mai dimenticarsi di vivere.