La Fase 4 del MCU è ufficilamente iniziata con WandaVision e da venerdì 19 Marzo 2021 prosegue con la nuova serie The Falcon and The Winter Soldier.
La serie è ambientata sei mesi dopo gli eventi di Avengers: Endgame e segue le vicende di Sam Wilson/ Falcon e James Bucky Barnes/ Soldato d’Inverno che tentano di adattarsi alla nuova realtà.
Noi abbiamo visto la prima puntata intitolata “Il nuovo ordine mondiale” e in questo articolo la analizziamo e riportiamo le nostre impressioni.
Attenzione agli spoiler! Se non avete visto l’episodio, continuate la lettura a vostro rischio e pericolo.
SAM WILSON E LO SCUDO DI CAP
Il primo episodio di The Falcon and The Winter Soldier si apre con Sam (Antony Mackie) che si prepara per una conferenza stampa. Osserva lo scudo lasciatogli in eredità dal Capitano mentre le parole di Steve riecheggiano nella sua mente.
Steve: Come ti sembra?
– dialogo tratto da Avengers: Endgame
Sam: Mi sembra di qualcun’altro.
Steve: Non è così.
La prima parte dell’episodio è tutta incentrata su Sam e l’eredità di Cap. Si tratta di un’eredità che pesa sulle spalle dell’Avenger alato e che lo lascia combattuto sul da farsi. Sam non si sente all’altezza di brandire lo scudo e di diventare il nuovo simbolo dell’America. Come lui stesso afferma nel discorso della cerimonia in onore di Cap, il Super Soldato era un simbolo per tutti, di coraggio, virtù e ottimismo e nessuno potrà mai sostituirlo.
“Steve rappresentava il meglio che è in noi. Coraggioso, virtuoso, ottimista nonchè maestro di tante pose storiche. Il nostro mondo è cambiato per sempre. Alcuni mesi fa, miliardi di persone sono ricomparse dopo ben 5 anni mandando il paineta in subbuglio. ora ci servono nuovi eroi che siano adatti ai tempi in cui viviamo. I simboli sono vuoti senza le persone che danno loro un significato e questo qui (prende lo scudo) forse è il più grande di tutti. Ma era grande l’uomo che lo portava e se n’è andato. Oggi onoriamo il ricordo di Steve ma guardiamo anche al futuro. Quindi, grazie Captain America ma questo appartiene a te”
– Sam Wilson/Falcon in The Falcon and the Winter Soldier
Non riesce a convincerlo nemmeno Rudy, presente alla cerimonia. Sam sostiene che il mondo possa farcela senza un nuovo Captain America, dopotutto ce l’ha fatta nei 70 anni di ibernazione del Super Soldato ma il colonne Rhodes è di diverso avviso. Il mondo è diventato un manicomio dopo il blip, le persone sono diventate più instabili, gli amici sono diventati nemici e non ci sono più alleati. Il mondo è a pezzi e c’è bisogno, secondo War Machine, di qualcuno che lo rimetta in sesto. Sam non crede di essere quel qualcuno.
La conversazione sembra un specchio di quella che Steve ebbe con Coulson quando fu reclutato per combattere l’imminente invasione di Chitauri in The Avengers. Allora Steve espresse gli stessi dubbi di Sam, anche allora il mondo era in subbuglio e il Super Soldato non si riteneva all’altezza della missione che gli veniva affidata. In quell’occasione fu Coulson a rassicurarlo e a dirgli che lui era proprio ciò di cui il mondo aveva bisogno.
Steve: Spero di essere l’uomo giusto per questa missione.
Coulson: Lo è, indubbiamente. Abbiamo apportato delle modifiche all’uniforme, nel design c’è il mio contributo.
Steve: Pensavo che le stelle e le strisce fossero antiquate.
Coulson: Con tutto quello che sta succendo, con tutte le cose che stanno per essere scoperte, alle persone serve qualcosa di antiquato.
– dialogo tratto da The Avengers
JOAQUIN TORRES
Sempre nella prima parte dell’episodio, vediamo Sam/Falcon assistere l’esercito in una missione di salvataggio. Un gruppo terroristico chimato LAF ha rapito il Capitano Vassant. In una sequenza di scene d’azione, seguiamo Falcon che recupera il militare rapito con successo.
La missione di recupero viene coordinata da terra dal tenente Joaquin Torres che si vede, al termine della missione, parlare con Sam. I due sono seduti al tavolo di un bar in Tunisia e discutono mentre l’Avenger ripara Redwing, danneggiatosi durante la missione.
Qui Joaquin Torres, interpretato da Danny Ramiz, viene presentato come un giovane soldato della U.S Air Force, ufficiale dell’intelligence e amico di Sam. Nei fumetti Torres assume l’identità di Falcon dopo che questi assume quella di Captain America. Mentre nella serie tv appare come un normale essere umano addestrato, nei fumetti è invece geneticamente modificato con il dna di Redwing.
REDWING E FALCON
Redwing è apparso per la prima volta in Avengers: Age of Ultron come un drone intelligente creato dalle Stark Industries, è una parte dell’equipaggiamento di Falcon. Nei fumetti invece è un falco comprato da Sam a Rio e con il quale condivide un link mentale a causa di una manipolazione genetica affettuata da Teschio Rosso con il Cubo Cosmico, ovvero il Tesseract.
La manipolazione genetica di Redwing da parte dell’Hydra ha donato al falco dei tratti particolari che poi sono stati trasmessi a Torres. Il ragazzo infatti sviluppa una rigenerazione potenziata e le sue braccia si trasformano in una sorta di ali che gli consentono di volare. Inoltre, anche lui condivide lo stesso legame mentale con Redwing e quindi con Sam.
Nel primo episodio di The Falcon and The Winter Soldier, il personaggio viene solo presentato, il suo ruolo e il suo destino si capiranno nelle prossime puntate. Per il momento, possiamo dire che la relazione d’amicizia tra i due che c’è nei fumetti c’è anche qui, vedremo come si evolverà.
BATROC IL SALTATORE
Il gruppo di terroristi che si trova ad affrontare Sam nella missione di salvataggio è guidata da Batroc Il Saltatore. Il suo nome non viene menzionato nella puntata ma compare nei titoli di coda.
Batroc è un mercenario francese, maestro dell’arte del kickboxing del Savate. Nei fumetti, egli è uno degli avversari di Captain America, un acrobata addestrato con una grande forza fisica, capace di tenere testa anche al Super Soldato. E’ comparso per la prima volta in Captain America: The Winter Soldier ed è interpretato da Georges St-Pierre.
BUCKY E IL PTSD
La puntata prosegue e dopo l’introduzione della situazione di Sam e della questione dell’eredità di Cap, troviamo Bucky Barnes alle prese con una sindrome da stress post traumatico.
L’ex assassino dell’Hydra è perseguitato dagli incubi in cui rivive il suo lungo e travagliato passato, rivive le missioni che ha eseguito e rivede coloro che ha ucciso. Veniamo a sapere che gli è stata concessa la grazia per i suoi passati crimini e che questa è subordinata alla terapia. Vede infatti una psicologa a cui deve riferire regolarmente del suo stato mentale. Bucky infatti è stato de-programmato e, come dice la terapista, ora è libero di rifarsi una vita ma non ci riesce.
Il presente è per lui un luogo nuovo e sconosciuto e il peso del suo passato e del male che affatto lo schiaccia. A questo si aggiunge la solitudine, tutti coloro che conosceva sono ormai anziani o morti e il suo migliore amico, l’unico che poteva capirlo e aiutarlo non c’è più. Parla di avere una sorella e ne parla al presente perciò si può supporre che sia ancora viva ma comunque per lei, lui è morto tanti anni fa.
Psicologa: James è solo, ha cento anni, eppure na ha radici né una famiglia…
Bucky: Che fa ora mi sgrida, non è un comportamento professionale. Da quando rimprovera i suoi pazienti? (la psicologa prende il blocco appunti) Riecco il quaderno. Mi dia tregua, io mi sto impegnando. E’ una novità per me. Non ho avuto tempo per elaborare i pensieri. Ho raggiunto la calma in Wakanda ma al di là di questo, sono passato da un conflitto all’altro per ben 90 anni.
Psicologa: Allora, visto che ha smesso di lottare, che cosa vuole James?
Bucky: La pace.
Psicologa: E’ una cazzata bella e buona.
Bucky: Lei è una pessima psicologa.
Psicologa: Era una soldatessa eccellente, ho visto montagne di cadaveri e so quanto questo porti a chiudersi e si ti ritrovi solo, diventa un inferno silenzioso e intimo. James è difficle scappare da lì, lei ha affrontato molte esperienze traumatiche ma è stato de-programmato, le è stata concessa la grazie. Sono tutte cose positive. Lei è libero.
Bucky: Di fare cosa?
– dialogo tratto da The Falcon and The Winter Soldier
Sebastian Stan ha fatto un grande lavoro nell’interpreaztione di questo Soldato d’Inverno diviso tra passato e futuro. E’ tornato ad essere il Sergente Barnes degli anni 40 con i suoi modi all’antica e d’altri tempi, la galanteria che dimostra quando porta un mazzo di fiori alla ragazza con cui prova ad uscire e il sarcasmo con cui affronta il colloquio con la terapista sono una dimostrazione, sono tipici tratti caratteriali del vecchio Bucky. Allo stesso tempo però non è più se stesso perchè ha un’esperienza che va ben oltre quella di un semplice soldato della Seconda Guerra Mondiale. Come dice lui stesso alla psicologa, ha trascorso 90 anni passando da un conflitto all’altro e ora per lui è tutto nuovo.
Dal colloquio terapeutico si evince che l’ex assassino ha anche problemi di fiducia verso gli altri ma forse anche verso se stesso. La sua condizione non è dissimile da quella in cui si è trovato Steve Rogers al momento del suo risveglio. Dopo 70 anni di ibernazione, si è ritrovato in un mondo completamente diverso, da solo, con gli incubi, ed è passato, esattamente come Bucky, da un conflitto all’altro: dalla Seconda Guerra Mondiale all’invasione dei Chitauri, da Ultron alla Civil War fino a Thanos.
“Quando ero congelato, il mondo era in guerra. Mi sveglio e dicono che abbiamo vinto. Ma non che cosa abbiamo perso”
– Captain America/Steve Rogers in The Avengers
Forse se Steve non avesse deciso di tornare indietro e fosse rimasto, in due avrebbero potuto affrontare meglio la situazione. Certo non si può condannare il Capitano per un unico gesto di egoismo dopo una vita di totale altruismo ma viene da chiedersi: Dove è finito il “Sarò con te fino alla fine”?
L’EREDITA’ DI CAPTAIN AMERICA
Dunque, in base a quanto detto fino ad ora, né Bucky né Sam si trovano in una bella situazione. Entrambi stanno affrontando un conflitto interiore a cui si aggiungono i problemi quotidiani.
Come già visto, Sam non si sente all’altezza di sostituire Cap. In una dichiarazione per l’uscita della serie, Mackie affermò che Sam è combattuto riguardo al fatto di assumere il ruolo di Captain America perchè si domanda “come può un uomo di colore rappresentare un paese che non lo rappresenta?”. Inoltre, l’eroe alato deve fare i conti con i problemi di famiglia. La sorella Sarah infatti, rimasta solo durante il blip con due bambini piccoli, ha problemi economici e neanche lui in qualità di Avenger riesce ad aiutarla. Aver salvato la terra e miliardi di persone, a quanto pare, non è utile come requisito per ottenere un prestito dalla banca. Certo, tutti sono riconoscenti agli eroi che hanno salvato l’universo ma stentano a dimostralo, al di là di una stretta di mano e di un selfie.
Bucky, dal canto suo, non riesce ad integrarsi e ha lasciar andare il passato. Vuole fare ammenda per ciò che ha fatto, ha infatti una lista di persone a cui chiedere perdono ma il compito non è facile, sopratutto quando si tratta di chiedere perdono ad un padre a cui è stato ucciso un figlio perchè si trovava al momento sbagliato in un posto sbagliato.
E’ chiaro che da soli non possono farcela, la morale qui è quella dell’“unione fa la forza”. Sam e Bucky rappresentano i due aspetti necessari per raccogliere l’eredità lasciata dal Capitano, sono il perfetto soldato e il bravo uomo che servono per tenere alto il simbolo di Steve.
Sam da solo non può reggere il peso che comporta portare lo scudo di Captain America ma probabilmente con la mano di vibranio di Bucky quello scudo forse sarebbe meno pesante. Sebastian Stan ha affermato in una dichiarazione che Bucky e Sam sono entrambi, volenti o nolenti, nell’ombra di Captain America. Per il momento, i due non si sono ancora incontrati, dovremo aspettare i prossimi episodi e l’evoluzione della storia per vedere cosa succede. Dai trailer e le clip diffuse, sembra che ne vedremo delle belle, Sam e Bucky si apprestano ad essere un dinamico e caotico duo.
JOHN WALKER/CAPTAIN AMERICA
Nel frattempo, l’America va avanti o per certi versi torna indietro. Alla fine della puntata, sotto lo sguardo incredulo e deluso di Sam, lo stesso uomo che aveva detto all’eroe di aver fatto una scelta giusta a donare lo scudo proclama in diretta nazionale un nuovo Captain America.
“L’ America si sente vulnerabile in seguito agli ultimi eventi. Ci sentiamo vulnerabili ogni giorno. Amiamo gli eroi che rischiano le loro vite per difendere la terra ma serve un eroe a difesa del nostro paese. Serve una persona che incarni i più alti valori dell’America. Serve qualcuno che possa ispirarci di nuovo, qualcuno che possa essere il simbolo per tutti noi. Quindi, a nome del Dipartimento della Difesa e del Comandante in Capo, è con grande onore che vi annunci la notizia che oggi gli Stati Uniti d’America hanno un nuovo eroe. Diamo insieme il nostro benvenuto al nostro nuovo Captain America”
Non viene rivelata la sua identità ma da alcune dichiarazioni sappiamo che si tratta di John Walker, interpretato da Wyatt Russel, un marine chiamato a sostituire il Capitano come simbolo dell’America.
Nei fumetti, Walker è un soldato che con l’identità di Super Patriota faceva propaganda per gli States contro Captain america che affermava essere ormai vecchio e superato. Con la complicità di alcuni amici, inscenava delle false aggressioni in cui sconfiggeva i cattivi di turno. Fu notato dalla Commisione che in quel periodo stava cercando qualcuno per sostituire il Capitano dopo che questi si era rifiutato di opera come agente del governo. Fu per questo sottoposto ad un intenso addestramento.
Per il momento, nella serie è stato solo introdotto ma, da come è stato presentato, il suo ruolo sembra lo stesso che aveva Steve dopo che fu sottoposto al siero del Super Soldato, ovvero quello di fantaccio per la propaganda. Anche Steve all’epoca, girava per l’America recitando in spettacoli che servivano solo ad ottenere il favore pubblico per la guerra. L’America da questo punto di vista torna indietro. Il compito di Walker sembra quello di dover calmare gli animi, far sentire gli americani al sicuro e rappresentati. Per ora, quindi non sembra essere un vero e proprio eroe ma solo un uomo di spettacolo, una sorta di specchietto per le allodole.
IN CONCLUSIONE
Per concludere, il primo episodio di The Falcon and The Winter soldier è, come ovvio che sia, un’introduzione alla storia. Non è ancora chiaro chi sia il nemico e molti personaggi dichiarati non sono ancora apparsi come l’Agente Carter di Emily VanCamp e il Barone Zemo di Daniel Brühl. Sono 49 minuti che passano in fretta sebbene il ritmo non sia veloce.
La serie consta di 6 episodi, il primo getta l’amo, suscita curiosità. Speriamo che 6 puntate siano sufficienti per raccontare la storia che sembra avere molta carne al fuoco.