Il quarto episodio di The Falcon and The Winter Soldier è un episodio che i fan non dimenticheranno tanto facilmente. In particolare, le immagini degli ultimi minuti rimarrano stampate nella mente per molto tempo.
L’indignazione è con ogni probabilità l’emozione principale suscitata da questa puntata e la parola che forse la descrive meglio. L’episodio si intitola “Il mondo intero ci guarda” ed è ricco di eventi strutturati su un crescendo di emozioni e azione. Esso, tra le tante cose, offre uno sguardo sul difficile percorso di riabilitazione di Bucky e sopratutto offre le prove di come non solo John Walker non è degno di portare lo scudo me che nessuno a parte Sam può sostituire Steve come simbolo di speranza, giustizia e onestà.
In questo articolo, ripercorriamo i punti salienti della puntata(che sono davvero tanti) e analizziamo questo quarto episodio ricco di emozioni della seconda serie Marvel targata Disney Plus.
SEI LIBERO
Il quarto episodio di The Falcon and The Winter Soldier si apre con un flashback. Siamo in Wakanda con un Bucky con capelli lunghi e barba che lotta contro il condizionamento dell’Hydra. Con lui c’è Ayo, una delle Dora Milaje, che ritiene che l’ex assassino sia pronto. La guerriera ripete lentamente le parole chiave per l’attivazione del Super soldato, ogni parola riporta dolorosamente alla mente di Bucky ciò che ha fatto in passato ma non funzionano. Bucky è libero, finalmente dopo anni di violenze è libero dal controllo dell’Hydra.
L’ex assassino sorride tra le lacrime di gioia ed è inutile dire quanto quegli occhioni blu e quel sorriso incredulo e felice colpiscano nel profondo.
Il percorso di riabilitazione del Super Soldato non è stato comunque una passeggiata. A dirlo chiaramente è proprio Ayo, giunta in Lettonia per prendere Zemo. La guerriera wakandiana rivela che la de-programmazione di Bucky ha richiesto tempo e risorse. E’ chiaro che si senta tradita dal Lupo Bianco che ha liberato il responsabile della morte del suo Re che lei aveva il dovere di proteggere. Dopo tutto ciò che il Wakanda ha fatto per Bucky, per Ayo il suo gesto è un tradimento della fiducia che gli è stata data. Tuttavia, si può ritenere che Ayo non abbia perso completamente fiducia nel Lupo Bianco. Durante uno scontro a casa di Zemo, Ayo stacca il braccio a Bucky ma non glielo porta via. Di certo la cosa ha sorpreso il super soldato che ha guardato Ayo andare via con la bocca spalancata.
La fiducia è uno dei tasti dolenti di Bucky, lo rivela lui stesso alla terapeuta nelle prime puntate. Il Super Soldato ha difficoltà a fidarsi degli altri ma sopratutto ha difficoltà ha fidarsi di sé stesso. Nonostante la de-programmazione infatti, Bucky ha paura e questa paura lo frena dal creare nuove relazioni o semplicemente dall’avvicinarsi agli altri. Si tratta di una paura che non nasce solo dal timore di poter ancora fare del male anche di poter perdere le persone vicine.
E’ probabilmente questa paura ha tenerlo distante da Sam. E’ il soldato stesso ad affermare che lui non è il suo partner. Quando però Walker insinua in lui il dubbio che Sam possa trovarsi in pericolo, la sua maschera di ostentata indifferenza e freddezza crolla. La paura è scritta nei suoi occhi, non può sopportare di perdere altre persone. Per questo non lascia Sam andare da solo da Karli per un incontro così come non lo aveva lasciato andare in missione da solo la prima volta. “Sono con te fino alla fine della linea” sono parole che l’ex assassino ha sempre ripetuto a Steve e valgono per ogni persona a lui cara.
Ancora una volta Sebastian Stan ci regala una meravigliosa interpretazione e se è vero che si recita anche con gli occhi, i suoi hanno una gran talento.
NON UN SOLDATO PERFETTO MA UN UOMO GIUSTO
Oltre a un’occhiata sul passato wakandiano di Bucky e sui suoi problemi di fiducia e sulle sue paure. La quarta puntata di The Falcon and The Winter Soldier offre la prova di ciò che i fan hanno sempre saputo e sostenuto: nessuno più di Sam è degno di imbracciare lo scudo di Captain America.
In verità le prove sono più di una, vediamole con ordine.
La prima prova che Sam è all’altezza di essere il nuovo Captain America viene da una conversazione tra l’eroe alato e il Barone Zemo. Secondo il soldato sokoviano, a Karli e gli altri super soldati da lei creati, testualmente, “non dovrebbe essere permesso di esistere”. Karli ha provocato con un attentato la morte e il ferimento di alcune persone e per Zemo va eliminata. Lo stratega giustifica il suo pensiero affermando che la giovane rivoluzionaria crede nella supremazia, un’ideale a cui inevitabilmente conduce il concetto di super soldato. Essere un super soldato, in altre parole, spinge ad affermarsi con violenza sugli altri e a sottometterli. Per Zemo dunque è necessario elimnare Karli prima che istituisca un altro regime violento e distorto come fu quello nazista.
Sam però non è dello stesso avviso, per lui è possibile un’altra via, non c’è bisogno di versare altro sangue perchè i super soldati, al contrario di quanto pensa Zemo, non sono tutti uguali e Bucky ne è un esempio.
Sam ritiene che gli obbiettivi di Karli siano giusti ma che lei li porti avanti nel modo sbagliato. Glielo dice chiaramente quando parlano dopo la veglia per Mama Donia Madani, il capo della comunità di Karli che si prendeva cura di chi come lei, dopo il blip, si è trovato solo e senza niente. L’avenger alato comprende la frustrazione e l’immotenza provata dalla giovane nei confronti di un mondo ingiusto e iniquo. Lei sostiene che la violenza è l’unico linguaggio che parlano i cosiddetti piani alti. Tuttavia, se vuole veramente cambiare il mondo, quello non il modo giusto per farlo.
SAM WILSON E’ DEGNO
Sam si dimostra comprensivo, per lui non è tutto bianco e nero, capisce le motivazioni della ragazza e non la giudica semplicemente come una terrorista da fermare. Esattamente come Steve non giudicava Wanda solo come un pericolo da contenere. “E’ solo una ragazzina” afferma parlando di Karli, la stessa cosa che disse Steve a proposito di Wanda in Captain America: Civil War quando era considerata un pericolo pubblico.
Questa è la prima prova che dimostra quanto non solo Sam sia degno dello scudo ma anche di quanto sia simile a Steve nel modo di ragionare. La compassione, la comprensione e la capacità di ascolto mostrati da Sam sono ciò che lo rendono un uomo giusto. Essere un uomo giusto, come disse il Dottor Erskine a Steve prima dell’esperimeto, è il requisito principale per essere un eroe.
Un’altra prova che dimostra che Sam è l’unico che può assumere il sumbolo di Cap è quello che si potrebbe definire il test del siero. Dopo la fuga di Karli e la distruzione di alcune delle fiale di siero rimaste, Zemo domanda a Sam se prenderebbe il siero se gli venisse offerto. L’eroe risponde senza esitazione in maniera negativa, se gli venisse offerto lui non lo prenderebbe. Ciò dimostra ancora una volta che Sam è quello giusto. Non servono super poteri per essere un eroe ma saper fare la cosa giusta e avere cuore.
A frenare Sam dal prendere il mantello, o meglio la divisa, di Captain America non è solo una questione di poteri o capacità. Per Sam è più complicato, prendere lo scudo significherebbe diventare il simbolo di una nazione che non crede di poter rappresentare.
QUALCOSA NON VA CON JOHN WALKER
E’ chiaro che qualcosa non va con John Walker in questo quarto episodio di The Falcon and The Winter Soldier. Fin dalla sua prima comparsa, il soldato appare frustrato e nervoso. E’ brusco e scontroso quando approccia Sam, Bucky e Zemo in Lettonia. Le cause di questo suo atteggiamento sono da ricercarsi in diversi fattori, il primo è il peso delle aspettative.
E’ logico che John ha sulle spalle un enorme peso, portare lo scudo implica grandi aspettative nei suoi confronti da parte del governo degli Stati Uniti, dei cittadini e del mondo intero. Un peso che non sarebbe facile portare per nessuno. Inoltre, c’è il mancato riconoscimento. Mentre il mondo intero lo vede come nuovo Captaina Amrica, coloro che il Capitano lo conoscevano davvero non ne riconoscono l’autorità e il ruolo. E’ da notare come lui si presenti sempre come Captain America, una cosa che invece Steve non ha mai fatto, presentandosi piuttosto sempre come sé stesso.
A ciò si aggiunge il senso di inferiorità. In “Il mondo intero ci guarda”, Walker, per la gioia dei fan, viene malmenato dalle Dora Milaje che lo percepiscono come un nemico. Le guerriere lo attaccano, dimostrando la loro grande abilità e lo battono con facilità. Walker rimane colpito non solo dalla loro forza ma sopratutto dalla sua stessa debolezza. “Non erano neanche super soldati” dice al partner Lamar quando questi lo aiuta ad alzarsi. L’inferiorità di Walker è evidente ma non è, come si può pensare, solo una questione di poteri e forza fisica.
Le minacce che si trovano ad affrontare eroi come Sam e Bucky non sono le stesse a cui è “abituato” Walker. Spesso non si tratta nemmeno di umani, il passato è pieno di esempi, basti solo nominare Thanos. Per affrontare minacce simili, non serve solo abilità e capacità ma un particolare tipo di mindset che nasce dall’esperienza. Walker è umano come molti altri eroi, Sam stesso è umano come lo era Tony, come lo è Ant-man ma non ha vissuto quello che hanno vissuto loro, non allo stesso modo almeno.
Ad ogni modo, tutti questi fattori fanno sì che Walker sia molto instabile e Bucky se ne accorge.
Bucky: Walker ha qualcosa che non va.
Sam: Ma non mi dire.
Bucky: Riconosco un pazzo quando lo vedo perchè lo sono anche io.
Sam: Niente da obiettare.
Il culmine dell’instabilità, Walker lo raggiunge quando prende il siero del super soldato.
TESCHIO ROSSO 2.0
Durante il primo scontro con Karli, Zemo riesce a distruggere quasi tutte le fiale di siero ma viene fermato da Walker prima che riesca a distruggerle tutte. Ne rimane una che il soldato americano conserva e che in seguito si convince a prendere. Fin da subito, Walker appare fuori di sè, riesce a tenere testa a i super soldati rivoluzionari, sfonda una porta senza fatica, piega senza il minimo sforzo un tubo di metallo e lancia lo scudo conficcandolo nel muro. Sembra quasi inebriato dal siero mentre combatte, il suo sguardo e il suo modo di muoversi cambiano come si stesse trasformando e in effetti è così.
“Il siero amplifica tutto quello che c’è all’interno, perciò buono diventa migliore… cattivo diventa peggiore. Per questo sei stato scelto. Perché un uomo forte, che ha conosciuto il potere per tutta la sua vita può perdere il rispetto per quel potere, ma un uomo debole conosce il valore della forza e conosce la compassione.”
– Dottor Abrahm Erskine in Captain America: Il Primo Vendicatore
Come spiegato dal Dottor Erskine in Captain America: The First Avengers, il siero amplifica ciò che c’è all’interno della persona che lo assume. Ciò che è buono diventa migliore mentre ciò che è cattivo diventa peggiore. Non si sta dicendo che Walker è cattivo ma non era nelle condizioni fisiche ma soprattutto psichiche di poter prendere il siero. Steve Rogers non ha preso il siero per avere più forza e potere, per compensare una qualche mancanza o per rispettare degli standard ma per fare la sua parte nel mondo, voleva contribuire anche lui a creare un posto migliore. John Walker al contrario lo ha preso per non sentirsi inferiore, per essere riconosciuto e per soddisfare le aspettative nei suoi confronti.
Il siero ha amplificato le sue capacità fisiche ma anche la sua frustrazione, la sua aggressività e soprattutto la sua rabbia dopo che il suo partner Battlestar è stato compromesso nello scontro finale. Lamar è stato scaraventato con violenza contro una colonna e non si è più mosso, Walker è scattato all’inseguimento di Karli ma è riuscito solo a raggiungere uno dei suoi sottoposti, quello che ironicamente era un fan di Captain America da piccolo.
E qui arriviamo al momento in cui tutti i fan si sono indignati, un momento che non verrà dimenticato facilmente né dai fan né da chi lo ha vissuto. John Walker profana lo scudo di Captain America decapitando in mezzo ad una piazza il rivoluzionario super soldato. Nessuno dimenticherà mai l’immagine dello scudo insaguinato del simbolo dell’America. Tutto accade sotto gli occhi di centinaia di persone che filmano l’accaduto.
Il siero portò fuori il peggiò da Smith che secondo Erskine non era pronto. Magari Walker non avrà il teschio rosso, però il siero forse ha avuto lo stesso effetto del comandante nazista.
John Walker è probabilmente al momento uno dei personaggi più odiati dell’MCU ma va lodato il talento di Wyatt Russel che lo interpreta e che è riuscito a dargli così tanto spessore.
IN CONCLUSIONE
Per concludere, il quarto episodio di The Falcon and The Winter Soldier è stato una montagna russa di emozioni ed eventi. Oltre le questioni relative a Bucky, Sam e John Walker che abbiamo appena analizzato, abbiamo visto un sempre più iconico Zemo che se l’è data a gambe in stile El Chapo mentre a casa sua scoppiava il finimondo e ad una Sharon Carter sempre più ambigua. L’ex agente S.H.I.E.L.D sembra sapere molte cose e avere a disposizione molte risorse ma non è ancora chiaro il suo ruolo. Comunque nessuno dimenticherà le delizie turche e il té ai fiori di ciliegio del Barone.
Poi c’è il misterioso Power Broker che minaccia Karli di consegnargli il siero o verrà a prenderla, non si sa chi sia ma sicuramente costui è ossessionato dai super soldati. Alcuni hanno avanzato l’ipotesi che possa essere Thaddeus Ross che è sempre stato fortemente interessato al siero, a lui dobbiamo infatti la creazione di Hulk e Abomination.
Insomma, restano 2 episodi di The Falcon and The Winter Soldier e le domande sono tante. Una cosa è certa, qualcuna tolga lo scudo dalle mani di John Walker.