VERSO L’INFINITO ED OLTRE
Dopo il successo di Pathfinder, successore spirituale ma allo stesso tempo rivale in amore di Dungeons & Dragons, la casa produttrice Paizo ci riprova puntando allo spazio profondo. Il suo nuovo prodotto, Starfinder, non è altro che Pathfinder, ma proiettato diversi migliaia di anni nel futuro, ma radicalmente trasformato con l’avvento di nuove tecnologie e la strana sparizione del pianeta su cui si basava tale ambientazione, Golarion, al cui posto ora sorge la stazione spaziale di Absalom. Sono stati introdotti anche alcuni cambiamenti al sistema di gioco che andremo a vedere in seguito.
UN PO’ DI STORIA… MA NON TROPPA
Non serve conoscere l’immensa lore di Pathfinder per apprezzare appieno l’ambientazione interstellare e futuristica di Starfinder. Infatti gli sviluppatori della Paizo hanno introdotto un misterioso evento nella timeline del loro mondo chiamato “la discrepanza“(in inglese “the gap“), dove si parla di un’amnesia a livello galattico che ha ridotto in tutto l’universo la storia conosciuta a soli tre secoli dopo tale evento, fortemente collegato alla scomparsa del sopracitato pianeta. Questo evento può facilmente essere visto come l’equivalente di saltare un capitolo mentre si sta leggendo un libro. Per gli sviluppatori significa ben due cose:
- non dover perdere tempo a spiegare come ha fatto il loro mondo fantasy a diventare all’improvviso pieno di armi laser, robot ed astronavi spaziali;
- separare Starfinder dall’immensa lore che circonda il suo predecessore.
Dal mio punto di vista la mossa è stata geniale e funzionante. Tuttavia sono stati mantenuti alcuni punti di collegamento, tra cui la presenza di divinità già conosciute agli appassionati di Pathfinder, la scomparsa di alcune di esse per lasciare il posto ad altre ed un capitolo all’interno del manuale base dedicato alla conversione ed introduzione delle razze e dei mostri classici della controparte fantasy. Non manca un capitolo interamente dedicato alla nuova ambientazione, chiamata “Il Mondo del Patto” (“Pact World” in inglese), con storia e descrizione di tutti i pianeti di questo sistema solare tutto da esplorare e delle più importanti fazioni che ne fanno parte.
NUOVE RAZZE ALIENE E CLASSI GIOCABILI
Al posto delle classiche razze a cui siamo ormai abituati, il manuale base ci presenta sei nuove razze aliene, che spaziano da creature nomadi con quattro braccia chiamate Kasathas ed alieni dai poteri psichici conosciuti come Lashunta, fino a lucertole, ratti ed insetti antropomorfi. Non mancano i sempreverdi umani ed una razza prettamente robotica: gli androidi. È sicuramente un mix interessante con cui potrete creare il vostro personale team di guardiani della galassia. Il manuale non si scorda poi di deliziarci con descrizioni approfondite sulle varie specie, i loro modi di pensare ed agire ed i rapporti che hanno tra di loro.
A dare man forte ci sono sette nuove classi giocabili, che rappresentano un evoluzione stilistica e tecnologica delle classi standard che ben conosciamo. Tra queste novità figurano il solarian ed il mistico, che mostrano una forte ispirazione ai jedi di Star Wars, il meccanico in grado di controllare un compagno robot ed il tecnomante, che punta tutto sulle interazioni tra magia e tecnologia.
Completa il tutto la possibilità di scegliere un tema tra quelli proposti dal manuale (oppure crearne uno personale tramite apposita guida) per il proprio personaggio. Essi vanno dai classici ace pilot e bounty hunter fino alle nuove tendenze come l’icona spaziale, che vi trasforma in una sorta di celebrità intergalattica. Ognuno dei template introduce tratti caratteriali generali, abilità extra e ottimi spunti narrativi sia per il background dei vostri personaggi che per le possibili storie raccontate dal vostro GM.
UN SISTEMA DI GIOCO DIFFERENTE
La magia è ancora presente ma con un approccio leggermente modificato per dare più spazio all’utilizzo delle nuove tecnologie. Non ci sono più incantesimi preparati o strane componenti richieste. Ora gli incantatori hanno solo bisogno di un certo lasso di tempo per concentrarsi e lanciare l’incantesimo scelto, ma possono sempre essere interrotti e fallire il lancio se vengono attaccati. È stata cancellata anche la divisione che esisteva tra magia arcana, divina o psionica, lasciando un impronta più esoterica e a mio avviso personalizzabile sull’origine dei poteri del proprio personaggio incantatore.
Anche il sistema di combattimento ha subito alcune variazioni. Un 20 naturale sul lancio di un d20 è automaticamente un colpo critico che infligge danni ed effetti addizionali senza la necessità di un secondo tiro per la conferma, gli attacchi iterativi, effettuabili con un’azione di round completo, sono stati ridotti a due con la medesima penalità al tiro per colpire, cancellando la scalabilità con l’avanzare di livello. Il fiancheggiamento ora impone solo un bonus al tiro per colpire e gli attacchi di opportunità sono causati solo dal movimento, dall’utilizzo di un’arma per combattere a distanza mentre si è in mischia o il lancio di un incantesimo. Sono state apportate modifiche anche all’uso delle manovre in combattimento e tante altre cose. La maggior parte delle modifiche sono state fatte sulla base che molti scontri saranno prevalentemente a distanza, un po’ come gli shootout alla Star Trek, ma sono presenti anche armi da mischia per gli amanti dei duelli con spade laser in stile Star Wars.
Il cambiamento più significativo sta nell’introduzione di un’ulteriore statistica vitale oltre ai soliti HP. Sto parlando della Stamina, che rappresenta un certo numero di punti ferita temporanei che vengono sottratti per primi e permettono di resistere ai primi danni che si subiscono durante un combattimento. Essi sono ricaricabili tramite brevi riposi e spendendo “punti risoluzione”, che non sono altro che una versione ampliata dei punti eroe di Pathfinder, in questo caso utilizzabili anche con alcune abilità di classe. A differenza dei punti eroe, i punti risoluzione hanno un valore che varia per ogni personaggio e si recuperano con un riposo esteso.
BATTAGLIE SPAZIALI
Il capitolo più interessante del manuale base è, a mio avviso, quello relativo al combattimento nello spazio, che presenta un set di regole ben definite e soddisfacenti, e alla gestione delle astronavi. Infatti quest’ultime sono trattate quasi come un personaggio vero e proprio: hanno la propria scheda con tanto di statistiche come velocità, manovrabilità, armamenti, difese, carico trasportato… I giocatori a bordo saranno chiamati a scegliere un ruolo (capitano,pilota, cannoniere, ingegnere…) ed utilizzare le proprie abilità per gestire il relativo compito. Quindi le abilità giocheranno finalmente un ruolo fondamentale nella vostra campagna e vi permetteranno di effettuare grandi manovre acrobatiche come il famoso assalto degli X-Wing alla Morte Nera.
PER CONCLUDERE
Starfinder si presenta elegantemente con le bellissime illustrazioni di Leon Tukker ed un d20 system ridefinito ed ampliato, senza deludere le aspettative. È adatto sia per i neofiti che per i più esperti di giochi di ruolo. Perciò se siete amanti di Pathfinder e del genere Sci-Fi allora questo è il gioco di ruolo che fa per voi. Cosa state aspettando? Partite anche voi per lo spazio profondo acquistando una copia del manuale sulla pagina ufficiale del prodotto al seguente link!