L’ultima puntata della seconda stagione di The Mandalorian è stata resa disponibile sulla piattaforma Disney+ il 18 dicembre. Il finale della serie creata da Jon Favreau e Dave Filoni ha sorpreso i fan che hanno reincontrato due vecchi e amati personaggio del franchise di Star Wars.
In questo articolo parliamo del capitolo 16 della storia di Din Djarin, il cacciatore di taglie mandaloriano interpretato da Pedro Pascal. Se non avete visto la puntata o la serie, non continuate la lettura altrimenti che la Forza sia con voi.
THE RESCUE
È il titolo dell’ultima puntata della seconda stagione di The Mandalorian, in italiano “Il Salvataggio”, ed è tutto ciò che Star Wars è e che la trilogia sequel non è riuscita ad essere. La trama è intuibile, il titolo si riferisce al salvataggio del piccolo trovatello Grogu dalle grinfie di Moff Gideon e non solo.
GIRL POWER STELLARE
Nell’episodio, la squadra formata da Mando, Cara Dune, Boba Fett, Fennec Shand e le due mandaloriane Bo-Katan e Koska riesce a rapire il Dottor Pershin e sequestrare la sua nave, con la quale riescono a salire a bordo dell’incrociatore imperiale di Moff Gideon, fingendo di essere sotto attacco. Mentre Fett, fingendosi il responsabile dell’attacco alla nave sequestrata, attira l’attenzione dei caccia Tie, Mando e i gli altri si infiltrano sulla nave.
Cara Dune e le altre guerriere entrano in azione per prime in un missione tutta al femminile, Girl Power, e aprono la strada a Mando. Il loro obbiettivo è arrivare alla plancia e conquistare la nave. Bo-Katan in particolare vuole Gideon per recuperare la spada oscura. Il cacciatore di taglie, approfittando del diversivo creato da Dune e le altre, si dirige verso la cella in cui è tenuto prigioniero il piccolo e lì incontra Gideon che lo stava aspettando.
Mentre Bo-Katan e le altre raggiungono la plancia, Mando e Gideon combattono. Il cacciatore di taglie mostra le sue abilità con la lancia di beskar puro e riesce a sopraffare l’imperiale, strappandogli la spada oscura.
Din si presenta in plancia con il piccolo in braccio, la spada alla mano e Moff Gideon ammanettato. Sarebbe potuta finire così e invece no, il dramma continua.
LA SPADA OSCURA COME LA BACCHETTA DI SAMBUCO
L’arrivo del mandaloriano con la spada in mano non è accolto bene da Bo-Katan che rifiuta l’arma quando Djarin gliela porge. Gideon spiega al cacciatore di taglie che la spada è un simbolo di comando, la si può impugnare reclamando il trono di Mandalore solo se la si ottiene battendo in un scontro il possessore (un po’ come la bacchetta di Sambuco in Harry Potter). La Mandaloriana aveva infatti posto come condizione per il suo aiuto nella missione di salvataggio che lei si sarebbe occupata di Moff Gideon ma non è andata come previsto.
I soldati oscuri che Mando aveva buttato fuori dalla nave precedentemente tornano e si fanno strada fino alla plancia. Nessun dei presenti può batterli e proprio quando sembra che non ci sia altra soluzione, un X-Wing vola accanto all’incrociatore ed entra nell’hangar. E qui il cuore fa una capriola.
IL RITORNO DELLO JEDI
Dalla nave esce un Jedi in completo nero e volto coperto che inizia il cammino verso la plancia dove la squadra è bloccata. Se il cuore ha perso un battito alla vista del caccia, ne perde un altro alla vista della spada laser con la lama verde e un altro ancora alla vista della mano coperta da un guanto nero.
E mentre ci si chiede se sia davvero lui, niente di meno che Luke Skywalker affronta uno per uno i soldati oscuri in una sequenza che sembra riprendere in parallelo quella di Darth Vader in Rogue One: A Star Wars Story. Il cuore va in tachicardia.
Luke Skywalker atterra ogni soldato sul suo cammino come il signore dei Sith fa con i ribelli negli ultimi minuti del film, sotto lo sguardo stupito di Mando e le altre che lo seguono grazie alle telecamere di sorveglianza.
LASCIA CHE TI GUARDI CON I MIEI VERI OCCHI
Luke viene fatto entrare in plancia da Mando che ha visto la reazione di Grogu. Il maestro Jedi è venuto per prendere il piccolo con suo apprendista e non è solo, con lui c’è anche R2-D2.
È arrivato il tempo dei saluti. Il cuore che prima batteva all’impazzata per l’arrivo di Luke, ora si spezza perché Mando e Grogu devono separarsi. Il cacciatore di taglie prende in braccio il piccolo per salutarlo e Grogu con una manina chiede a quello che considera suo padre di guardarlo in volto.
È immediato il collegamento con la scena di Episodio 6 Il Ritorno dello Jedi in cui Darth Vader chiede al figlio di togliergli la maschera per permettergli di vederlo con i suoi veri occhi.
Qui i ruoli sono invertiti, è il figlio a chiedere silenziosamente al padre di poterlo vedere un’ultima volta senza veli. La scena è di grande impatto perché si tratta di sacrifici, in modi diversi sia il signore dei Sith che il mandaloriano sacrificano se stessi.
Din Djarin si toglie l’elmo, infrangendo il credo che lo ha definito come persona da quando era un bambino, perché il piccolo è diventato la sua unica priorità, come ha detto lui stesso a Bo-Katan quando l’ha reclutata per la missione. Mando è in lacrime così come lo sono i telespettatori.
Luke prende il piccolo e se ne va, Din guarda con occhi lucidi quello che è diventato suo figlio andar via con la promessa che si re-incontreranno.
LA FORZA SCORRE POTENTE IN QUESTA SERIE
Il capitolo 16 di The Mandalorian è una puntata dal ritmo crescente, un’altalena emotiva di circa 40 minuti. Un episodio dinamico con un finale Marvel Style che fa veramente piacere ai fan.
C’è più Star Wars in questa puntata e in generale in tutta la serie che nella trilogia sequel. Favreau e Filoni sono riusciti a creare una serie coinvolgente a tal punto che i fan si sono sentiti in colpa per aver visto il volto di Mando nel Capitolo 15 “Il Vendicatore” quando è stato costretto a togliersi l’elmo per ottenere le coordinate di Moff Gideon.
Pedro Pascal ha dato vita ad un grande personaggio, capace di trasmettere emozioni pur restando col volto coperto, leggibile attraverso il solo linguaggio del corpo, un aspetto che ricorda molto il personaggio V di V per Vendetta, e soprattutto coerente con e senza elmo. Si rimanda ancora al Capitolo 15 in cui Pascal è riuscito ad esprimere in modo magistrale cosa significhi per un persona che ha indossato un’armatura per tutta la vita, trovarsi all’improvviso senza e sentirsi nudo e vulnerabile. Una menzione va fatta anche agli stuntman e al regista per la riuscita del personaggio.
Allo stesso modo Giancarlo Esposito ha dato vita ad un carismatico villain con Moff Gideon, dimostrando ancora una volta quanto il ruolo del cattivo gli riesca bene (vedi The Boys e Breaking Bad). Lo stesso discorso vale per gli altri personaggi come Cara Dune interpretata da Gina Carano, Greef Karga di Carl Weathers, Migs Mayfield di Bill Burr.
Insomma, The Mandalorian riesce a coniugare novità con una storia mai raccontata prima con personaggi nuovi e nostalgia riportando personaggi conosciuti e amati come Boba Fett, Bo-Katan, Ahsoka Tano e Luke Skywalker sul piccolo schermo.
La serie è stata rinnovata per una terza stagione e i fan già non vedono l’ora.