NULLA SI CREA, NULLA SI DISTRUGGE, TUTTO SI TRASFORMA
Questo è quello che afferma Lavoisier nel suo postulato fondamentale, che sta alla base della legge fisica della conservazione della massa. Tutto si trasforma: la larva diventa una farfalla, il seme diventa una pianta, il buono diventa cattivo e viceversa. Ogni cosa che sia per il passare del tempo o per un’altra ragione cambia, muta, subisce una trasformazione o metamorfosi.
Le trasformazioni o metamorfosi possono essere di vario tipo, fisiche, psicologiche, comportamentali ma soprattutto simboliche o allegoriche.
Quest’ultimo è il caso di personaggi come Bruce Banner/Hulk e Steve Rogers/Captain America, entrambi appartenenti all’ Universo Marvel, esempi di metamorfosi allegoriche e di dualità, come si vedrà più dettagliatamente tra poco.
“IL SOLDATO D’ORO” DI APULEIO
Un autore della letteratura latina che utilizza l’allegoria come tema centrale è Apuleio, scrittore di prosa, retore e filosofo platonico di origine africana del II secolo d.C, nella sua opera maggiore, il romanzo dal titolo originale Metamorphoseon Libri XI, tradotto in Asino D’oro.
Il romanzo narra le avventure di Lucio che viene trasformato in asino per errore durante un esperimento magico e che alla fine, dopo tante avventurose peripezie, torna uomo e rinasce a nuova vita grazie all’iniziazione ai misteri di Iside e Osiride, di cui diviene sacerdote.
La metamorfosi di Lucio in asino non si configura solo come un motivo fantastico e avventuroso del romanzo, ma assume un chiaro significato simbolico. Il protagonista viene infatti punito per la sua curiositas, per il suo desiderio di conoscere la realtà attraverso lo strumento impuro della magia.
La sua brama di conoscenza lo conduce così ad una degradazione: da uomo, egli si trasforma in asino, l’animale che da sempre viene utilizzato per sottolineare l’ignoranza e che nel caso del protagonista dell’opera simboleggia il suo ‘imbestiarsi’, il suo asservirsi ad una bruta materialità.
La trasformazione porta fuori ciò che Lucio ha dentro proprio come il siero del super soldato fa con Steve Rogers e non solo.
“Il siero non era pronto ma cosa più importante, l’uomo. Il siero amplifica tutto ciò che c’è all’interno, perciò buono diventa migliore, cattivo diventa peggiore”
(Doctor Erskine a Steve Rogers – Captain America: The First Avengers)
Questa è la spiegazione che il Dottor Erskine dà a Steve Rogers riguardo gli effetti del siero, prima dell’esperimento, caricando di fatto la trasformazione di chi lo assume di diversi significati.
Il siero amplifica tutto ciò che c’è all’interno, perciò il buono diviene migliore mentre il cattivo peggiore, proprio come afferma Erskine, e ciò è perfettamente dimostrato da quello che accade all’aspetto di Steve Rogers e della sua nemesi Johan Smith, rispettivamente tramutati in Captain America e in Teschio Rosso.
Dopo l’assunzione del siero, la sete di potere e di distruzione del generale nazista lo portano a trasformarsi in una creatura dal teschio rosso con occhi e naso incavati, senza traccia di umanità, pronto a schiacciare qualsiasi opposizione mentre la forza d’animo e il valore trasformano Steve Rogers in un superuomo dalle grandi abilità ma soprattutto dal grande cuore, simbolo di una America libera e democratica di cui porta la bandiera sul petto.
Lo stesso discorso può essere fatto per l’altro personaggio Marvel citato all’inizio dell’articolo, ovvero il Dottor Bruce Banner alias Hulk.
Banner è un brillante fisico nucleare che a causa di un incidente di laboratorio con i raggi Gamma e una versione inesatta del siero del super soldato, viene trasformato in un incontrollabile, almeno inizialmente, e rabbioso gigante verde che rappresenta nient’altro che l’espressione del suo trauma infantile, l’uccisione della madre da parte del padre, e dell’ansia, dello stress e della rabbia repressa da esso causati.
“Io non indosso un’armatura. Sono scoperto, come un nervo… è un incubo”
(Bruce Banner – The Avengers)
Perciò proprio come il soldato a stelle strisce, il generale nazista e il protagonista di Apuleio, anche per l’apparente calmo e tranquillo scienziato, la trasformazione che subisce è un’allegoria. L’aspetto esteriore è il simbolo del proprio essere interiore e ciò si ricollega in maniera quasi diretta al concetto di dualità che sta alla base di romanzi come Dr. Jekyll e Mr. Hyde di Robert Louis Stevenson e Frankenstein di Mary Shelley.
“LO STRANO CASO DEL DR. BANNER E MR. HULK” E LA CREATURA DI HOWARD STARK
“Un eroe? Come te? Sei un esperimento di laboratorio, Rogers, tutto quello che hai di speciale è uscito da un’ampolla.”
(Tony Stark a Steve Rogers/Captain America – The Avengers)
Così il genio, miliardario, playboy e filantropo definisce il supersoldato durante una discussione nel film The Avengers. Le abilità del Capitano sono infatti la conseguenza di un esperimento scientifico a cui egli volontariamente si sottopose nel 1942 con il siero creato dal Doctor Erskine, prima menzionato, somministrato con una macchina realizzata dall’ingegnere Howard Stark (il padre di Tony). Captain America è per certi versi “la creatura di Howard Stark” e condivide diversi tratti con quella del Dr. Frankenstein del romanzo di Mary Shelly.
Entrambi infatti sono prodotti di laboratorio, nati dal tentativo di alcuni uomini di voler andare oltre le leggi della natura e della scienza e ne sono l’esatta conseguenza.
La creatura di Frankenstein è una conseguenza negativa poiché, creata con parti di cadaveri e rianimata con la potenza della scarica di un fulmine, diviene un mostro assassino e terrificante mentre quella dell’eccentrico Stark Senior è una conseguenza positiva poiché diviene un eroe, simbolo di virtù e giustizia. Captain America è la prova che la scienza può fare grandi cose se si ha il coraggio di rischiare, viceversa per la creatura di Frankenstein e per la nemesi del super soldato, entrambi espressione del fatto che certe regole non dovrebbero essere soverchiate. Per Teschio Rosso occorre però osservare che la comparazione con la creatura del romanzo non è esatta, infatti mentre la creatura diviene un mostro a causa del rifiuto del suo creatore (egli si rivolge ad essa con appellativi dispregiativi come “miserabile mostro”, “demonio”, “detestabile essere”), il generale nazista diviene un mostro per la sua indole, il suo desiderio interiore di potere e gloria.
La differenza fra la creatura e Captain America sta nelle origini dei due personaggi. Frankenstein è un romanzo del 1818, la storia è un sogno dell’autrice in cui convogliano diversi fattori, la paura per il veloce progresso di quel tempo, le speculazioni sulle rianimazioni dei morti, il suo senso di perdita alla morte della madre. Captain America è invece stato creato da Jack Kirby e Stan Lee nel 1941 come elemento di propaganda, simbolo di un’America libera e indipendente contro una Germania imperialista, antidemocratica e bellicosa.
Ancora una volta, simili osservazioni possono essere fatte anche col Dottor Banner e il Generale Thaddeus Ross. Fu infatti voluta da quest’ultimo la sperimentazione con i raggi gamma per la creazione di un nuovo siero del super soldato. Perciò, sebbene sia stato un incidente a creare Hulk, indirettamente esso può essere considerato come la creatura del generale americano e al pari del Capitano e della creatura di Frankenstein, un prodotto di scienza.
“Per quanto mi riguarda, il corpo di quell’uomo appartiene all’esercito americano.”
(Thaddeus Ross – The Incredible Hulk)
IL CONCETTO DEL DOPPIO
Arrivati a questo punto dovrebbe essere chiara la dualità presente tra i personaggi, tutti sono costituiti da due parti, chi erano prima e chi sono dopo l’esperimento o incidente, chi sono loro e chi sono i loro creatori. Rogers e Stark, Banner e Ross sono due facce della stessa medaglia come Frankenstein e la creatura ma soprattutto Banner e Hulk sono come il Dr. Jekyll e Mrs. Hyde. Base comune è il concetto del doppio che costituisce un tema centrale nei due romanzi inglesi. Esso può essere inteso come presenza di un’identità formata da due metà distinte (una persona con due personalità) oppure come due identità distinte che ne formano una unica. Il primo è il caso del romanzo di Stevenson e del rapporto tra Banner e il suo alter ego verde, mentre il secondo è il caso del romanzo di Shelley, di Rogers e Stark e di Banner e Ross.
Tra Banner e Hulk infatti c’è un rapporto simile a quello tra Jekyll e Hyde, sono due personalità distinte di uno stesso uomo nate da un esperimento scientifico. Il rapporto di convivenza si evolve in maniera analoga per entrambi i personaggi, passando prima da un quasi totale separazione dei due consci e arrivando poi invece ad una reciproca coscienza l’uno dell’altro. Per Banner ciò è evidente soprattutto nell’ultimo film Avengers: Infinity War dove è palese il conflitto tra le due personalità dello scienziato.
La somiglianza tra i due personaggi, a differenza dei casi precedenti, è voluta. Jack Kirby e Stan Lee crearono il personaggio nel 1962 ispirandosi al romanzo di Stevenson del 1885 dichiarando che Hulk doveva rappresentare quello che di più intimo e nascosto ogni uomo cela dentro di sè e che improvvisamente esplode cogliendo di sorpresa chi gli sta intorno, idea che in un certo senso sta anche alla base del personaggio dello scrittore. Hyde infatti rappresenta quella parte dell’uomo che le rigide regole dell’età vittoriana imponevano di tenere nascosta e che poi esce allo scoperto.
Dunque per concludere, abbiamo visto un po’ di somiglianze e differenze tra due personaggi chiave del MCU e due personaggi della letteratura inglese, un parallelismo tra i tanti che si possono fare e che saranno oggetto di future analisi. Se l’articolo vi è piaciuto, mettete d’accordo le vostre personalità e condividetelo, ma soprattutto stay tuned.